La nuova vita dei Galgo Spagnoli

Qualche settimana fa, ho avuto il piacere di conoscere Alessandra che è venuta all’appuntamento con uno dei suoi amati levrieri, Eleonor, un galgo salvato in Spagna insieme ai suoi 10 cuccioli. Grazie infatti all’immenso lavoro svolto dall’Associazione SOS LEVRIERI, Eleonor non è l’unica che adesso può avere una famiglia e una casa che l’accolga e che la ami anche se, purtroppo, non tutti i galgo spagnoli hanno avuto la sua stessa fortuna.

Alessandra è il presidente di SOS Levrieri, organizzazione fondata nel 2012 per incentivare il salvataggio, il recupero e l’adozione in Italia dei galgo spagnoli e dei greyhound irlandesi ed è proprio lei che mi racconta una parte di Spagna poco conosciuta come poco conosciute sono le condizioni di vita di questi bellissimi cani nei loro paesi d’origine. E’ per questo che ho pensato di pubblicare questo incontro-intervista: la collaborazione di una persona competente in materia e che potesse aiutarci a chiarire la situazione su un tema spesso controverso e di cui, soprattutto in Spagna, si preferisce non parlare.

Il levriero è una razza canina fra le più antiche, con più di 5000 anni alle spalle. In Spagna e in Sud America, è considerato un animale da lavoro e viene “utilizzato” come cane da riporto nelle battute di caccia alla lepre o al coniglio selvatico.

Nonostante la visione di alcuni, compresa la mia, qualunque cane non è un animale ma un membro della famiglia, sappiamo tutti che ci sono certe razze che sono più predisposte di altre ad alcuni tipi di attività. Il problema è quando questa attività comporta condizioni di vita inaccettabili e lascia il destino degli animali alla mercè di veri e propri aguzzini (in Spagna sono i galgueros, da “galgo”, il nome della razza in spagnolo).

Chiedo subito ad Alessandra quanto vivono in media i galgo, in condizioni di vita “normali”. “In media 13 anni, ma qualcuno riesce ad arrivare anche a 17. In Spagna, alla fine di ogni stagione venatoria, quasi tutti i galgo vengono uccisi. Stiamo parlando di circa 60-70.000 all’anno”. Facendo un rapido calcolo, per dargli il tempo di essere in grado di fare il loro “lavoro”, i cani sopravvivono per circa 1 anno e mezzo-due. Sconvolge pensare quanto è breve la loro vita ma soprattutto come vengono uccisi: dalle fucilate fino ad arrivare a sadiche impiccagioni. Qualche “fortunato” invecchia qualche anno in più: le femmine diventano fattrici mentre i maschi sopravvivono solo se sono “veramente bravi ed abili”.

Chi sono i galgo

Nonostante in Spagna sia destinato ad attività outdoor, il galgo risulta essere un cane abbastanza pigro e che non ha bisogno necessariamente di un giardino (fermo restando che, ovviamente, come ogni altro cane, ha bisogno di uscire almeno 3 volte al giorno) anzi, non è pensabile lasciarlo fuori nè d’estate nè d’inverno. Affettuoso, ma soprattutto coccolone, adatto a vivere con i bambini e, a volte, con i gatti. La loro caratteristica principale è forse il forte spirito di adattamento all’ambiente in cui si trovano, fondamentale anche per ristabilirsi dopo una vita di sfruttamento.

Cosa fa SOS Levrieri ?

Questa ODV è riconosciuta e soggetta a determinati controlli di legge. Alessandra e gli altri volontari si occupano di varie attività: le visite pre e post affido, l’organizzazione di eventi, i viaggi in Spagna per interagire con i due rifugi con i quali collaborano (Toledo e Siviglia) e ai quali forniscono aiuto materiale ed economico.
Anche noi possiamo fare la nostra parte in vari modi: dalle adozioni di galgo sfuggiti a maltrattamenti e a una morte certa, alle donazioni di cibo, medicinali o di denaro (sia a loro che direttamente ai rifugi), all’aiuto durante gli eventi (trovate tutte le informazioni su www.soslevrieri.it)

 

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Il red carpet che segna il passaggio dalla vecchia alla nuova vita

Una nuova vita

In tutto questo, una cosa positiva mi ha colpito quando sono andata ad assistere, qualche giorno prima, all’arrivo di alcuni galgo da Toledo: i cani, ancora un pò timorosi e incerti per quello che li stava aspettando, vengono fatti sfilare su un “red carpet” e vengono consegnati alla loro famiglia dai padrini o dalle madrine (soci dell’associazione). Un passaggio dalla vecchia alla nuova vita, un giorno che li vede finalmente protagonisti del loro destino con la promessa che, da qui in poi, li verrà data tutta l’importanza e l’amore che meritano.