Carne Equina

Campagna Federazione “Carne Equina: L’altra Faccia dello Scandalo”

FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DIRITTI ANIMALI E AMBIENTE: PRONTA PROPOSTA DI LEGGE, PRIMA FIRMA BRAMBILLA, PER RICONOSCERE GLI EQUIDI COME ANIMALI DA COMPAGNIA E VIETARNE LA MACELLAZIONE

NEL FRATTEMPO I MINISTERI SOSPENDANO L’IMPORTAZIONE DI CARNE E CAPI VIVI

Riconoscere cavallo, asino, mulo e bardotto come animali da compagnia, vietarne la macellazione, l’importazione e l’esportazione a fini alimentari, vietare la vendita e il consumo della carne equina, vietare l’utilizzazione degli equidi in spettacoli o manifestazioni pericolose o degradanti, assicurare la tracciabilità dei cavalli attraverso interventi sull’anagrafe equina. E’ il contenuto della proposta di legge che l’on. Michela Vittoria Brambilla, in rappresentanza della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, depositerà a sua firma all’insediamento del parlamento e che ha illustrato oggi a Milano insieme con Antonio Nardi-Dei, presidente di Italian Horse Protection (associazione aderente alla Federazione) prendendo spunto dallo scandalo delle “lasagne al cavallo” che interessa numerosi Paesi europei. Alla conferenza sono intervenuti anche Laura Rossi, presidente della Lega del Cane, Sergio Sellitto, vicepresidente di Enpa, Nadia Zurlo, responsabile settore cavalli Lav, Alessandra Roma, presidente Sos Levrieri.

In attesa di una soluzione definitiva del problema, la Federazione ha intanto chiesto ai ministri della Salute e delle Politiche agricole di sospendere cautelativamente le importazioni di cavalli vivi e di carne di cavallo, quantomeno dai Paesi che non danno sufficienti garanzie per la salute dei consumatori.

Allo stato attuale, infatti, non solo non c’è obbligo normativo di indicare la provenienza della carne di cavallo commercializzata nel nostro Paese (come ad esempio è invece per la carne bovina per la quale viene tracciata l’intera filiera), ma vi è il ragionevole sospetto che all’estero o anche in Italia, dato la confusione regnante nella nostra anagrafe equina, finiscano nella catena alimentare animali trattati con sostanze pericolose per la salute umana.

“Nei confronti del cavallo, l’uomo mostra spesso il peggio di sé, tradendo il suo patto plurimillenario con un vero amico – afferma l’.on. Brambilla – Da sempre accanto al lui, per offrirgli la collaborazione in battaglia, nei lavori agricoli, come mezzo di trasporto e come amico fedele, questo meraviglioso animale continua ad essere sfruttato in mille modi: nei circhi, sulle piste delle ippodromi ufficiali, magari obbligato a rigide ed innaturali discipline agonistiche; nelle corse clandestine; sui sampietrini romani (e non solo) a trascinare carrozzelle sotto la pioggia o con il caldo torrido; lanciato a folle velocità sui tracciati medievali dei palii. Nella maggior parte dei casi, con il macello come ultima stazione, magari dopo avere affrontato interminabili viaggi dall’est in condizioni degradanti.

Da noi, è una specie animale sfruttata – letteralmente – fino all’osso: mentre nel mondo anglosassone mangiare il cavallo è quasi inconcepibile – in alcuni Stati americani è addirittura illegale, l’Italia vanta invece il triste primato di maggiore consumatore di carne equina di tutta l’Europa”.

Quindi è necessario cambiare l’inquadramento normativo attuale, che identifica il cavallo come “animale da reddito”, estendo a questo meraviglioso animale tutte le tutele necessarie. La proposta di legge dell’ex ministro del turismo, oltre a riconoscere il cavallo come animale d’affezione (con tutto quello che comporta in termini di divieto di maltrattamento, di sfruttamento, di macellazione e di importazione ed esportazione di cavalli a fini alimentari), fissa criteri per la custodia e la cura degli equini, spesso detenuti in condizioni non adeguate. Istituisce un registro anagrafico degli equini presso le Asl che dia garanzia di tracciabilità e riconducibilità all’effettivo proprietario o possessore. Regola le modalità di addestramento. Abolisce le aste di equini di proprietà delle Forze armate e di altri enti pubblici, che potranno essere affidati ad associazioni. Per gli equini anziani o malati prevede convenzioni con strutture private o veri e propri “pensionati”. Introduce inoltre sanzioni per chi viola la legge e il rafforzamento dell’istituto della confisca.

Nel corso della conferenza è stato presentato il video schock “Carne equina: l’altra faccia dello scandalo”, realizzato dalla Federazione. Si tratta di immagini dure che rappresentano questa tragica realtà senza bisogno di parole. E’ possibile visionarlo sui siti www.nelcuore.org o scaricare da

http://storage.flexvideo.it/f/brambilla/MVB_campagna_shock_cavalli_032013.mp4.zip