Il servizio di Striscia la notizia ha mostrato agli italiani cosa vuol dire essere un greyhound in Irlanda, e ha mostrato che quello che diciamo da quando siamo nati, e che dicono associazioni molto più grandi di noi negli Stati Uniti e in altri paesi, è la verità.
Molti che non sapevano hanno saputo, altri hanno iniziato a capire, e tutto questo è molto bello. Altri ancora, bene organizzati, i meglio organizzati nella storia di tutte le organizzazioni del mondo, hanno pensato bene, fiutato il vento, di seguire il vento.
Oggi in Italia, tutti sono dalla parte dei greyhound.
Ora, se noi fossimo maliziosi ci chiederemmo come mai, pur essendoci associazioni che hanno dieci anni di vita e che si occupano dei greyhound, nessuno in Italia sapeva niente?
Quanti video di denuncia a favore dei Levrieri maltrattati hanno postato in questi anni, quante iniziative di boicottaggio delle corse, quante azioni di protesta? Ma noi, si sa, siamo giovani e inesperti, sognatori, duri e puri, e altro ancora. Quindi, essendo un po’ fessachiotti, non siamo maliziosi e quindi queste domande non ce le facciamo. Per evitare comunque di nuocere al prestigio di altri molto più bravi, organizzati, eccetera, diciamo due o tre cosette per evitare confusione tra noi e loro.
Noi crediamo che la causa della tragedia dei greyhound in Irlanda sia nelle corse e nella struttura che gestisce le corse.
Questa struttura si chiama IGB, e gestisce un volume di affari di circa 500 milioni di euro all’anno. Questa struttura nasconde la verità e usa il salvataggio di poche centinaia di cani per nascondere il massacro di migliaia di altri. Questa struttura fa nascere migliaia di cuccioli per cercare il campione e butta nei sacchi i cani che non servono, perché sono un costo inutile. E non può fare altrimenti, perché il suo scopo è il profitto e ogni cane che non serve è un costo.
Questa struttura organizza corsi nelle scuole per spiegare che le corse sono una bellissima cosa e in questo modo cerca di alimentare una cultura che vuole che i greyhound siano cani di serie b, buoni per fare soldi, e niente più.
Noi crediamo che questa tragedia finirà quando tutto questo finirà, quando la gente non scommetterà più, quando nelle scuole si faranno corsi per spiegare che nessun essere umano dotato di compassione può fare soldi a danno di un Greyhound, in una parola quando i cinodromi chiuderanno, i trainer cambieranno lavoro e l’IGB chiuderà per sempre.
Noi pensiamo che quelli che non dicono queste cose con chiarezza nel loro sito, nelle loro pagine FaceBook e in qualunque occasione pubblica non dovrebbero essere molto credibili. Ma è solo una nostra modesta opinione. Qualcuno penserà che siamo idealisti. No!
Perseveranti e consapevoli che solo la chiarezza delle idee e la coerenza nel portarle avanti può cambiare le cose. La caccia alla volpe in Inghilterra e la corrida in Spagna sembravano impossibili da eliminare. Eppure le cose sono cambiate e stanno cambiando.
Una piccola considerazione finale. Abbiamo usato il termine compassione anche se qualcuno ritiene che la compassione sia un motivo insufficiente per salvare i cani. Forse ha ragione, ma noi crediamo che sia peggio ringraziare pubblicamente il signor Barry Coleman, presidente del Welfare & Racing Support Manager IGB, per l’aiuto finanziario e logistico.
Volete sapere chi fa questo? Non ve lo diciamo, chiedetelo voi, se volete, alle altre associazioni. Poi, se volete, noi vi diremo se le risposte sono sincere. Documenti alla mano.