È importante portare in visita immediatamente il paziente, per evitare infezioni batteriche da patogeni veicolati dallo stesso forasacco, ma anche per evitare danni alla membrana timpanica e conseguente deficit auditivo. In pazienti di indole particolarmente docile e tranquilla è possibile asportare il forasacco pervenuto nelle orecchie senza l’ausilio della sedazione; per quei soggetti più vivaci ed emotivi è preferibile eseguire la procedura di estrazione in sedazione leggera o profonda, onde evitare sia un eccessivo stress al paziente oltre che prevenire movimenti improvvisi della testa che, se effettuati durante la manovra di asportazione del forasacco con l’apposita pinza, potrebbero provocare danni al condotto uditivo.
I forasacchi che vengono inalati possono spesso fermarsi a livello del naso del paziente; in questo caso il sintomo di più frequente riscontro è lo starnuto, nei primi minuti frequente e convulso, in un secondo momento più placato o assente per poi esitare in accessi in sequenza continua; gli starnuti possono o meno essere accompagnati dall’emissione di poche gocce di sangue.
È comunque importante eliminare immediatamente il forasacco, onde evitare che esso possa permanere all’interno del naso, causando il formarsi di un ascesso, o che esso possa proseguire il suo percorso fino all’albero bronchiale e qui insediarsi. Tale procedura va eseguita con il paziente in anestesia totale.