SIUA

A proposito delle maldicenze che circolano

In questo periodo, alcuni hanno deciso di spendere molto per telefonare, cosa che non hanno mai fatto prima, per seminare maldicenze, falsità e invenzioni varie, con lo scopo di screditare questa organizzazione. Vale dunque la pena di chiarire alcuni punti.

Noi abbiamo una convenzione con SIUA, cha nasce dal fatto che riteniamo che non basti avere i cani per sapere di cani e riteniamo che SIUA abbia una proposta seria sia sul piano teorico che sul piano pratico. In particolare condividiamo l’idea che il cane sia un animale dotato di capacità cognitive, di emozioni, di motivazioni, e che il benessere del cane passi anche attraverso lo sviluppo equilibrato di emozioni e motivazioni e attraverso la crescita delle sue capacità cognitive.

Riteniamo anche che i levrieri, pur con le loro specificità, abbiano le stesse possibilità degli altri cani di apprendere e fare esperienze. Pensiamo anche che alcuni levrieri, per la loro storia particolare, abbiano bisogno di un lavoro specifico per risolvere problemi come l’ansia da separazione o come un’aggressività eccessiva. Dunque proponiamo iniziative con la SIUA, finalizzate ad accrescere conoscenze e competenze dei nostri adottanti utili nella gestione dei loro cani.

A queste iniziative può liberamente iscriversi chiunque, e con quote di partecipazione che vanno interamente alla SIUA, che si occupa di tutto l’aspetto didattico.

Noi non prendiamo un euro e, va detto incidentalmente, i nostri soci che frequentano i corsi SIUA lo fanno con il loro tempo e con il loro denaro, e certamente, essendo persone che hanno già di che vivere, non intendono cambiare mestiere, né chiederanno soldi ad alcun adottante, se e quando avranno un titolo nel campo della cinofilia.

La convenzione prevede poi che istruttori e veterinari comportamentalisti SIUA offrano tariffe agevolate agli adottanti che desiderano consultarli. Ovviamente, siamo disponibili a stipulare convenzioni e a svolgere iniziative per i nostri levrieri con chiunque abbia un’impostazione che condividiamo e una professionalità adeguata. Per essere chiari, per diventare istruttore cinofilo SIUA sono necessarie più di 400 ore di corso con esami intermedi.

Queste nostre convinzioni circa i levrieri implicano anche che, come organizzazione di volontari, non riteniamo sia una legge assoluta che i nostri cani non possano in alcuni contesti fare attività e passeggiate senza guinzaglio.

Noi diciamo agli adottanti che i levrieri rescue non devono mai essere liberati appena arrivati e comunque mai senza lavorare seriamente sulla fiducia, sulle motivazioni e sull’autocontrollo.

Diciamo anche che chi libera QUALUNQUE cane deve sapere quello che fa e deve valutare se il cane e la situazione lo consentono o meno.

Ogni proprietario di cani è responsabile di quello che fa, noi diciamo a chi è responsabile dei cani che diamo in adozione che i levrieri sono cani che hanno una forte motivazione predatoria e che solo dopo un duro lavoro possono fare una passeggiata senza guinzaglio nel contesto appropriato, e comunque mai in città o in aree urbane.

E sappiamo bene che in realtà, indipendentemente da quel che dicono le organizzazioni, molti lasciano liberi i propri levrieri.

Dunque è più serio nascondersi dietro divieti assoluti, che poi molti disattendono, o dire “signori, per lasciare libero un levriero è necessario un duro lavoro”?

Potremmo semplicemente continuare a ripetere che i levrieri non devono mai essere lasciati liberi se non in area cani; sarebbe semplice ma, siamo sicuri che questo non sarebbe controproducente?

La gente lo farebbe comunque e senza essere consapevole di quello che sta facendo.

DUNQUE NOI SIAMO CONTRARI A LIBERARE I CANI IN AREE NON RECINTATE SE NON PREVIO UN LAVORO SULLA FIDUCIA, SULLE MOTIVAZIONI E SULL’AUTOCONTROLLO, E FERMO RESTANDO CHE OGNI LEVRIERO FA STORIA A SÉ.

Ci sono cani che non possono mai essere liberati, anche lavorandoci su. E ci sono proprietari che non se la sentono di fare un lavoro del genere e di correre rischi, tra cui molti di noi. Noi non li stimiamo meno per questo. Sono scelte individuali che rispettiamo.

Una considerazione finale. Perché la gente dice cose false e meschine per screditare il lavoro degli altri? Ci sono due possibilità.

La prima è suggerita da Carlo Cipolla, che in un piccolo ma prezioso librettino, ci dice che chi arreca danno agli altri senza portare un vantaggio a se stesso è stupido. O semplicemente invidioso.

La seconda possibilità è che chi mette in giro certe cose invece non sia stupido, ma che stia cercando di screditare gli altri, cioè noi, per portare un vantaggio a se stesso. Quale possa essere questo vantaggio ancora non è dato sapere.

Sarà il tempo a dirci quale delle due possibilità si mostrerà quella vera.