Nel panorama apparentemente scintillante delle corse dei Levrieri si nasconde una verità inquietante che merita di essere raccontata. Mentre nel Regno Unito si annuncia l’apertura di una nuova pista dal costo di 1,5 milioni di sterline, è doveroso rivelare il lato oscuro di questo “sport” che trasforma esseri senzienti in semplici strumenti per il profitto.
Un’industria che prospera sulla sofferenza
Le speranze che il mondo delle corse dei Greyhound fosse in declino grazie a una maggiore consapevolezza sono state tragicamente disattese. La realtà è che ogni anno migliaia di cuccioli vengono fatti nascere nella vana ricerca del “campione perfetto”, mentre altrettante migliaia di Levrieri adulti vengono considerati “scarti” quando non risultano abbastanza competitivi o redditizi.
L’aspetto più allarmante è la freddezza con cui questi animali vengono trattati: un Levriero che non “rende” diventa semplicemente un “costo inutile”. La soppressione di questi magnifici animali avviene con una spesa irrisoria – poche decine di euro per eliminare legalmente un essere vivente che ha cessato di essere “produttivo”.
Un sistema legittimato
Ciò che rende questa situazione ancora più grave è la complicità di sistemi governativi che permettono legalmente queste pratiche. Nel 2025, epoca in cui la sensibilità verso i diritti degli animali dovrebbe essere evoluta, assistiamo invece a investimenti milionari in nuove strutture destinate a perpetuare questo ciclo di sfruttamento.
L’impegno di SOS Levrieri
In questo contesto, organizzazioni come SOS Levrieri rappresentano un faro di speranza. L’associazione si dedica al salvataggio di questi nobili animali, offrendo loro una seconda possibilità di vita dignitosa, lontano dalle piste e dalle gabbie.
SOS Levrieri lavora instancabilmente per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sofferenza nascosta dietro le corse e per promuovere l’adozione responsabile dei Levrieri salvati, dimostrando quanto questi cani possano essere affettuosi compagni di vita quando viene loro data l’opportunità di esprimere la propria natura.
Una società veramente civile?
Una società che si definisce civile non può continuare a girarsi dall’altra parte di fronte a questa realtà. Investire milioni in nuove piste per corse mentre migliaia di Levrieri vengono trattati come oggetti usa e getta rappresenta un inaccettabile passo indietro etico.
È tempo di interrogarci su quali valori vogliamo realmente promuovere e se il divertimento e il profitto di pochi possano giustificare la sofferenza sistematica di esseri senzienti. La vera civiltà si misura anche da come trattiamo i più vulnerabili, compresi gli animali che dipendono da noi.