Cosa sono i feromoni? E cosa rappresentano per il nostro cane?
Dell’olfatto del cane abbiamo già scritto e sentito, della sua importanza e della sua strabiliante potenza.
Ma quando si parla di olfatto canino, non tutti sanno che sono dotati anche di un sistema olfattivo accessorio utilizzando un vero e proprio organo di senso, il para-olfatto, chiamato vomeronasale (VNO o organo di Jacobson) che è a contatto con il vomere, l’osso nasale che forma il setto.
E non solo i nostri cani, ma in molti nel regno animale hanno questo “super potere”.
Noi invece perdiamo questo organo già prima di nascere, perché la nostra evoluzione ci ha negato questo fantasmagorico modo di comunicare (ecco perché voi uomini, non comprate profumi ai feromoni per conquistare il gentil sesso, non servono a nulla!).
Questo organo “strano” il cane ce l’ha sopra il palato, in una cavità con delle sacche piene di fluido, rivestite da epitelio con finissimi neuroni recettori: qui si incastrano tutte le molecole odorose, che con tutta la solita controversa storia di ricezione-trasmissione, sparano informazioni nervose a raffica dritte dritte nel cervello, tanto da modificarne il sistema neuroendronico.
Questo organo serve per catturare i feromoni ovvero quelle molecole chimiche che il nostro amico nasone lungo percepisce alla grande ed anche a grandi distanze.
Dunque a differenza del normale olfatto che percepisce gli odori, questo para-olfatto ha il compito di immagazzinare tutte le informazioni che i feromoni gli trasmettono.
I feromoni sono infatti veri e propri messaggi, che rivelano il sesso, lo stato d’animo, il benessere o il malessere, la possibilità all’accoppiamento, ecc. e queste informazioni quando arrivano al cervello fanno in modo che il nostro cane abbia una risposta al messaggio ricevuto, modificandole spesso comportamento fisiologia e innescando delle funzioni sociali.
Per leggere i feromoni il cane fa un movimento, che sicuramente avrete notato e magari ci avete pure riso su, il Flehmen, ovvero l’arricciare il labbro superiore (capita spesso quando immergono il naso in una pipì bella fresca e interessante).
Ma da dove partoni i feromoni per poter arrivare al naso del nostro cane?
Abbiamo spiegato che sono molecole, e vengono rilasciate nell’ambiente esterno dalle ghiandole esocrine (ghiandole poste sui cuscinetti plantari, da quelle della pelle, o poste nell’area anale e mammaria, ma anche dalle orecchie e da quelle sul muso) viaggiando con i liquidi come ad esempio urina, feci, saliva.
E volete sapere un segreto? Non mentono, non possono dire bugie, i cani non possono imbrogliare, queste molecole non permettono loro nessun bluff.
Ecco perché sono fondamentali nel linguaggio canino. Ed a volte servirebbero pure a noi umani per essere più sinceri e diretti!
In base al messaggio che portano con sé, i feromoni sono di diverso tipo e vengono rilasciati in modi diversi (con marcature dirette ed indirette).
I feromoni di adozione sono quelli rilasciati nel liquido amniotico e assorbiti dalla mamma durante la pulizia dei neonati, molto importanti perché servono per costruire il legame con i propri cuccioli ma soprattutto, permettono alla mamma di innescare tutti quei comportamenti di cura e attenzione verso i propri cuccioli, cosa che rischia di non accadere con il parto non naturale.
I feromoni di appagamento che vengono rilasciati dalla mamma durante l’allattamento, e servono in particolare per calmare i cuccioli; anche in questo caso aiutano al benessere.
I feromoni di indentificazione: identificano appunto il proprio ruolo sociale, ad esempio i cani che si annusano il muso o si annusano “il di dietro” per capire lo status del cane che stanno conoscendo. Il cane che “da i baci” è in realtà un importante comportamento di affermazione di una relazione sociale. Lasciamoli dunque fare.
I feromoni territoriali ad esempio, per noi umani a volte i più antipatici da sopportare perché, per rilasciare questi il cane marcherà con urina, e tenderà a farlo nel posto più alto, o nel posto più lontano raspando e spargendo l’erba su cui l’ha mollata il più lontano possibile, in modo da marcare appunto il proprio territorio. Solitamente tutte queste “manfrine” non sono utili solo a lanciare un messaggio molecolare, ma anche visivo: più alzo la zampa o più raspo il terreno, più ti faccio vedere quanto sono territoriale.
I feromoni sessuali, poco presenti nei nostri cani rescue, in quanto castrati e sterilizzati: prodotti dalle ghiandole perineali e genitali nel maschio, e uretrali nella femmina durante il periodo di estro, servono appunto per comunicare la disponibilità all’accoppiamento. Noterete che non sono nemmeno interessati a captarli.
I feromoni di allarme, sono molto interessanti, in quanto sembrerebbe che possano essere percepiti anche da specie diverse tra loro, e innescano uno stato di animo di paura, fuga, attenzione e vigilanza. Questo comportamento lo avrete sicuramente notato per chi ha più di un cane in casa, la paura percepita da uno, spesso successivamente viene percepita anche dall’altro.
Dunque abbiamo visto quanta importanza ha per il nostro cane annusare e farsi annusare, per relazionarsi e per percepire il mondo nel modo più completo possibile. Ma soprattutto per poter dire la sua.
Questo universo fatto di molecole per i nostri cani è un mondo di conoscenza e di linguaggio, di ricordi, di emozioni, di reazioni.
Un consiglio: non profumate i vostri cani, non usate detersivi troppo profumati e ammorbidenti per lavare le loro coperte e cappottine, perché i loro amici (e i non ancora amici) hanno bisogno di leggerli per conoscerli… e se insisterete a lavarli con gli shampoo profumosi, otterrete un cane che si rotola nell’erba appena ne ha l’occasione per ripristinare questo modo di comunicare sì puzzolente, ma molto efficiente ed efficace.
Vorrei anche scrivere due righe sui prodotti in commercio a base di feromoni sintetici (ad esempio il più comune Adaptyl di cui avrete sentito parlare) che sono stati creati sul modello dei feromoni di appagamento per calmare il cane o risolvere determinati problemi, spesso consigliati come terapia del comportamento. Ad esempio per risolvere stati d’ansia, di stress o di cambiamento.
La feromonoterapia a mio avviso, non è la bacchetta magica che risolve i problemi, ovvero non basta attaccare alla presa della corrente un diffusore di feromoni o mettere un collare a rilascio graduale per risolvere dei disturbi comportamentali. Saremmo adottanti tutti più contenti e meno esauriti e noi educatori forse una categoria estinta.
Questo lo scrivo forse perché in quei casi in cui gli adottanti hanno preferito scegliere questa strada, non hanno riscontrato nessun beneficio, ma anche perché personalmente credo che la corretta relazione è alla base della costruzione di ogni sano comportamento.
Ma a parte il mio parere che nulla dice, se volete provarne l’utilizzo per tentare di risolvere dei problemi del vostro cane, consiglio che questo metodo sia sempre accompagnato dal parere di un veterinario esperto in comportamento o da un educatore, in aggiunta ad una procedura riabilitativa.
E ora andate ad annusare il vostro cane, che anche se noi poveri umani non percepiamo i feromoni, amiamo il suo odore e poter immergere il naso nel loro pelo è un privilegio.