Pochi adottanti hanno questa grande fortuna di poter portare il proprio cane con sé al lavoro.
È stato dimostrato che questi hanno uno stress ridotto, sono tolleranti a lavorare di più, sono più socializzati, e hanno la sana abitudine di muoversi nella pausa pranzo.
Potrei dire che forse sono un po’ più felici di andare al lavoro?
Purtroppo in Italia sono molto poche le aziende pet-friendly, è più facile poterlo fare in quelle a conduzione familiare, che nelle grandi imprese. Ma qualcosa si sta muovendo verso questa direzione, una sorta di sperimentazione, come hanno dimostrato dei colossi nazionali, come la Purina, che dal 2014 ha aderito al progetto Pets at work.
Inoltre oggi in Italia non c’è nessuna normativa che disciplina il cane che accompagna il proprietario al lavoro, ma tutto si basa dal regolamento interno aziendale.
Ovvero, può entrare se il capo dice sì. Ma anche se i colleghi dicono sì.
Esatto, perché per quanto il nostro datore sia accondiscendete alla possibilità di presentarsi al lavoro con il proprio cane, bisogna per correttezza e quieto vivere sottoporre la questione anche ai nostri vicini di scrivania.
Però abbiamo già la scusante per il collega allergico al pelo del cane: i nostri Levrieri non provocano allergie.
Per i colleghi che hanno paura dei cani, potrebbe essere l’occasione giusta di imparare a conoscerli, ma non dobbiamo costringere nessuno, dunque sarà bene tenere il nostro quadrupede lontano da loro.
Innanzitutto vige la regola del rispetto sia dell’ambiente di lavoro che dei propri colleghi.
Inoltre prima di chiedere se c’è la possibilità di portare con sé il cane al lavoro bisogna fare delle valutazioni molto accurate.
Il nostro Levriero sarà in grado di rimanere nel suo spazio durante le ore lavorative?
Ci dovrà infatti essere l’esigenza che il cane avrà un suo posto dedicato, la sua cuccia, un kennel, o una pet-room. Non potrà infatti gironzolare per gli uffici liberamente, o elemosinare attenzioni.
Il nostro Levriero sarà in grado di rispettare l’orario di uscita per i bisogni?
Bisogna tener conto che potrà uscire per sporcare solo nell’orario della pausa pranzo ad esempio, e non che vi chiamerà ogni ora perché avrà voglia di farsi il giretto fuori.
Il nostro Levriero sarà silenzioso?
Non potremo permetterci di portare in ufficio dei cani molto agitati, che faticano a stare fermi per ore, o che hanno la tendenza ad abbaiare facilmente.
Il nostro Levriero imparerà ad adattarsi ai rumori dell’ufficio?
Telefoni che suonano, stampanti che partono, colleghi che chiamano tutti santi del paradiso, persone che entrano ed escono, faldoni volanti e sedie roteanti. Bisognerà ben capire le reazioni del nostro cane a tutte queste novità, ed insegnargli a stare calmo.
Il nostro Levriero ha paura degli estranei?
Allora un’azienda dove vedrebbe il via vai di persone non sarebbe il posto ideale per lui, tenderebbe sempre ad avere una reazione di fuga, cercando di sottrarsi a quelle situazioni. Meglio se sta tranquillo a casa nel silenzio ad aspettarci.
Saremo noi disposti a vietargli l’accesso in alcune zone?
Pensiamo alla mensa, o il cucinino per molti, o i bagni, o le sale riunioni, o il fatto che non potrà sporcare nelle aiuole esterne all’azienda.
Il nostro Levriero mangerà in ufficio?
Dunque prevedere anche lo spazio ad hoc per le ciotole, per conservare il suo cibo in una dispensa, e per poter lavare il necessario. Il cibo non potrà essere lasciato a disposizione liberamente del cane per tutta la giornata (non tutti gradiscono l’odore delle prelibatezze dei nostri Levrieri).
E se dovessimo uscire dall’ufficio per delle commissioni, o una piccola trasferta improvvisa, un collega potrebbe badare al mio cane in mia assenza? E il mio cane si lascerebbe badare da qualcun altro in mia assenza?
Può capitare che durante l’orario lavorativo siamo costretti ad uscire al volo per una commissione, una chiamata urgente, spostarci di reparto, ma non potremo portarci appresso il cane. Valutare cosa accadrebbe in questa dinamica.
Il nostro Levriero potrebbe improvvisamente emanare gas o vomitare, cosa farete?
Per il primo caso, inizialmente imbarazzante, ma poi voi ed i colleghi fortunelli ci farete l’abitudine, consiglio di far girare l’aria. Noi adottanti sappiamo bene che gas chimici sanno buttar fuori, senza preavviso, e forse voi vi abituerete, ma i vostri vicini di scrivania no, ve lo assicuro. Vi imploreranno di spalancare le finestre.
Per il vomito, può capitare, quindi abbiate in ufficio un kit per pulire e disinfettare, magari senza usare un rotolone intero di carta casa che poi intasate il wc.
Il mio consiglio per chi vorrà e potrà prendere questa decisione, è quella di abituare il cane gradualmente all’ambiente lavorativo: magari portandolo inizialmente solo mezza giornata; o solo nelle giornate più calme magari dove l’accesso al pubblico non c’è; o a giornate alterne.
Inoltre dovremo ricordarci delle regole fondamentali:
- Il cane dovrà essere sempre pulito, soprattutto con le zampe asciutte in caso di pioggia o fango;
- Vi abituerete anche a pulire ed igienizzare il luogo dove starà;
- Dovrà essere abituato all’utilizzo della museruola che potrà essere necessaria in taluni casi;
- Valutare la stipula di una polizza assicurativa che copre i danni che il cane potrebbe causare, spesso rientrante anche nelle così chiamate polizze famiglia o polizze casa.
Voglio concludere sottolineando che il poter portare con sé il proprio cane al lavoro è sì un grande beneficio, ma lo deve essere per entrambi, non deve essere un atto egoistico.
Quindi se noteremo qualsiasi segnale di stress o disagio, sia nei colleghi di lavoro, che nel proprio cane, non insistiamo e cerchiamo di organizzarci per tenerlo a casa.
Spesso la scelta di portare il cane con sé è un’esigenza per quei lavoratori che lavorano lontano da casa, o che non hanno la possibilità di rientrare in pausa pranzo.
Penso che prima di adottare, avrete comunque fatto tutte le valutazioni del caso per far coincidere famiglia-casa-lavoro.
Una curiosità: dal 1999 esiste la giornata mondiale del cane al lavoro, si festeggia l’ultimo venerdì di giugno e si chiama Take your dog to work day.
Buon lavoro a tutti, pelosi e non.