… la percezione dei colori e come sa muoversi al buio
I nostri Levrieri per struttura del cranio sono dolicocefali, so che sembra una parola brutta, ma in realtà significa che avendo loro un muso allungato i loro occhi sono posizionati obliquamente, direzionando il loro campo visivo più lateralmente che frontalmente con un raggio di 270 gradi (quello umano è all’incirca di 180 gradi).
Ecco perché il mio Galgo ogni tanto quando cammina si va a schiantare contro i pali? Può essere. Ma più facile che questa sia la causa del perché i Levrieri in corsa spesso inciampino.
Però, noi adottanti di questi splendidi figli del vento, sappiamo benissimo che nonostante la loro vista sia “sbilenca” rimane comunque fenomenale: chiamati cacciatori a vista non per niente. Questo perché i loro occhi sono molto più sensibili rispetto all’occhio umano ai movimenti in lontananza: il gatto che corre lo vedono a grandi distanze; il gatto fermo ci passano vicino e spesso nemmeno lo notano. Insomma, noi da lontano vediamo con il binocolo, loro invece naturalmente.
In compenso, non dobbiamo mai mostrargli qualcosa troppo vicino, perché non riuscirebbero a metterlo a fuoco.
Ed i colori? Spesso viene raccontato che i Levrieri vedano in bianco e nero. Ma non è così. La loro vista è dicromatica, ovvero vedono bene due colori: il giallo ed il blu. Ed il resto dei colori? scale di blu e scale di gialli, e nel mezzo a queste probabilmente scale di grigi.
Ecco perché bisogna ben tenere a mente questa loro caratteristica anatomica quando scegliamo i loro giochi, puntando tutto sul giallo ed il blu, ed evitiamo ad esempio palline di altri colori, che sul prato lo farebbero confondere (anche se l’olfatto compensa questa loro “mancanza”).
Il cane vede al buio? Sì, i Levrieri vedono al buio, peggio dei gatti, ma molto molto meglio di noi umani.
Partiamo dal fatto che la retina, sia umana che canina, è composta da cellule diverse, coni e bastoncelli.
I primi servono per percepire i colori, le seconde per vederci al buio. L’uomo ha più coni che bastoncelli, il cane viceversa.
Ecco spiegato perché loro vedono una gamma di colori inferiori ma ci vedono meglio al buio, al contrario di noi.
Inoltre i nostri amatissimi pelosi possiedono il tapetum-lucidum, che è uno strato riflettente posto tra la retina ed il nervo ottico, che serve appunto per riflettere maggiore luce nell’ingresso delle pupille, per far lavorare meglio bastoncelli e coni di cui ho scritto sopra, soprattutto in mancanza di luce. Svelato qui il motivo del perché quando facciamo le foto con il flash ai nostri fighissimi cani vengono fuori con due fari accesi stile Alien. Ebbene sì, è lui il colpevole, il tapetum-lucidum.
Avrete anche notato che i Levrieri anziani hanno come una patina negli occhi, come se fossero velati? La conseguenza è un’alterazione fisiologica dell’occhio, accentuata con l’avanzare dell’età. Non avviene all’improvviso, dunque il cane si adatta a questa condizione. Cambierà espressione sì, ma rimarrà la dolcezza di sempre. Impariamo ad amare ed adottare nelle nostre case anche i nonni.
Potrebbe trattasi anche di cataratta, ma mi piacerebbe magari affrontare un’altra volta le patologie dell’occhio.
Posso solo concludere chiedendovi di fare attenzione agli occhi dei vostri dolcissimi Levrieri, abbiatene cura. Se notate delle secrezioni anomale, una eccessiva lacrimazione, corpi estranei (come i maledetti forasacchi), o una colorazione diversa come arrossamenti, rivolgetevi immediatamente al vostro veterinario.
Inoltre tenete a casa una soluzione oftalmica veterinaria e della garza sterile per pulire i suoi occhioni. Soprattutto per gli anzianotti, che tendono ad avere gli occhi maggiormente sporchi proprio perché tendono a seccarsi facilmente e quindi producono quelle schifezzine che rimangono incastrate nell’angolo, e che lui si arrabbia se gliele tirate via perché se le vuole mangiare.
I Levrieri hanno gli occhi che racchiudono un mondo intero, meravigliosi, sanno scioglierci con uno solo sguardo. Occhi grandi e intensi. Ed io li amo alla follia.
Spero che con queste semplici spiegazioni, sappiate apprezzarne ancor di più la loro grandiosità.