Lo guardiamo, bello bellissimo, e ci chiediamo mai se il nostro odore possa influire sulla percezione che il nostro Levriero ha di noi?
Per quanto possiamo studiarlo, noi umani mai potremmo immaginare come il cane percepisce il mondo attraverso gli odori. Tantissimi studi sono stati fatti e tutt’ora sono in corso perché il naso del Levriero sembra davvero essere un apparato così complesso e sofisticato da stupire ancora.
Uno studio recente ad esempio ha dimostrato che i cani riescono a percepire le radiazioni termiche, ovvero percepire un oggetto caldo anche a più di un metro di distanza (capacità riconosciuta prima solo in alcuni insetti, rettili e pipistrelli).
Ma andiamo sul semplice, sappiamo tutti che tra i 5 (o direi meglio 6) organi di senso nel cane, il più importante è l’olfatto.
Sappiamo anche che i nostri Levrieri sono dei cacciatori a vista, ma non per questo il loro olfatto è da meno rispetto ad altri cani. La loro struttura nasale allungata infatti permette sicuramente loro di essere olfattivamente più dotati dei cani con muso schiacciato ad esempio.
E non ditemi che non li avete mai visti con il tartufo verso il cielo che si muove a destra e sinistra per catturare ogni odore nell’aria (soprattutto quando fate l’arrosto).
O che anche se siete dietro la porta di casa percepiscono in anticipo la vostra comparsa.
O che sanno che al parchetto ci sono i loro amici prima che voi possiate vederli.
Il loro olfatto è strepitoso, e noi dobbiamo imparare a rispettarlo e a comprendere quanto per loro sia fondamentale: è difficile, perché per l’uomo la vista è fondamentale per approcciarsi con il mondo; per il Levriero è l’olfatto.
L’odore inalato viene raccolto dai tessuti nasali che hanno dei recettori che permettono di catturarne le molecole. Volete dei numeri strabilianti? Variano in base alla razza, anche con uno scarto di 100 milioni, ma genericamente, se un uomo ha tra i 5 e i 10 milioni di recettori, un cane varia dai 125 milioni ai 250 milioni.
Inoltre, per genetica, riconoscono una gamma molto più elevata di odori rispetto all’uomo: i Levrieri, come tutti gli altri cani, hanno nel cervello cellule nervose olfattive 40 volte superiori a quello umano.
La misura dell’epitelio olfattivo… so che morite dalla voglia di saperlo. No? Ve lo scrivo ugualmente perché per me rimarrà sempre un dato straordinario (la meraviglia della natura mi sa sorprendere) il nostro è di 2,5 cm quadrati, mentre lui, il belloccio che se ne sta sul divano, con i suoi max 150 cm quadrati.
E riescono pure ad individuare una sostanza anche se diluita 10 milioni di volte.
A volte io però ho il dubbio di tutto questo: perché quando fanno le puzzette atomiche allora non scappano via ma stanno li a guardarmi come se la colpa fosse mia?
Però che riescano a distinguere 12 odori contemporaneamente ci credo bene: nascondi la pastigliozza di antibiotico nella polpetta rivestita di sottiletta e mischiala dentro le crocche miste all’umido di cadavere, e lui, il fetente, non si avvicinerà nemmeno alla ciotola.
L’olfatto inoltre gli permette di misurare il tempo: se gli odori perdono potenza con lo scorrere delle ore, il passato per loro dunque è rappresentato da odori deboli, mentre una forte intensità vuol dire novità o presente.
Ma la forza del suo olfatto è data dalla enorme memoria olfattiva, ovvero da quante esperienze odorose il cane vive.
Ecco perché sottolineo l’importanza di lasciare annusare il cane, di dargli il tempo necessario per farlo senza strozzarlo via ogni volta, di permettergli di approcciarsi nel modo corretto con gli altri cani, senza aver timore che litigano o che succeda chissà cosa, e se necessario all’esterno lasciamogli marcare il territorio (non sulle tende di casa, mi raccomando). Io lo chiamo lasciarli leggere, perché è proprio quello che stanno facendo: si informano su quello che succede o è successo intorno a loro. In base a questo, il loro comportamento si adeguerà: l’annusare porta il cane timido ad avere sicurezza in sé e nell’ambiente che lo circonda; per il cane agitato annusare è uno sforzo mentale, dunque lo porterà a calmarsi.
Ecco perché spesso consiglio agli adottanti di giocare con il cane in modo che lui faccia andare il suo nasino, perché inconsciamente lo stiamo aiutando a trovare un equilibrio divertendosi.
E non imbarazziamoci se quando arriva un ospite a casa, lui punta il naso subito li, come per capire se si è cambiato le mutande per venire a cena da noi (non so se il bon ton lo prevede), solo che il loro naso li porta dove noi rilasciamo più odore; o non arrabbiamoci troppo quando i cani hanno il vizio di rubarci le ciabatte o le scarpe e se le portano in cuccia, è come se portassero noi nella loro cuccia. O i maglioni di cashmere della mia amica Rosella (perché quelli sintetici non fan chic).
E il Levriero percepisce cose che noi nemmeno immaginiamo, è davvero così: a quanti di voi sarà capitato che il vostro Levriero non ha voluto entrare dal veterinario nonostante non ci fosse mai entrato prima? Questo perché i cani rilasciano feromoni, ovvero importantissimi messaggi che racchiudono tantissime informazioni, come il sesso, lo stato di salute, la felicità o meno del Levriero che l’ha fatta li o che semplicemente di lì è passato. Dunque percepiscono già dall’esterno dell’ambulatorio le tante informazioni del paziente precedente, come la sua ansia, la paura, l’aggressività, la malattia e lo stato emotivo.
Noi usiamo FaceBook ed Instagram per far sapere agli altri come stiamo… loro usano i feromoni.
Ma dei feromoni e della loro importanza nell’influenzare il comportamento canino vorrei dedicare un articolo a sé.
Intanto, buona lettura a voi ed al vostro Levriero.