Sicuramente quando i nostri cani si fanno male, hanno un trauma, sono vittime di un avvelenamento, di uno shock, di una torsione gastrica o di un colpo di calore, è difficile non farsi prendere dal panico.
Agire con tempestività è fondamentale, spesso fa la differenza tra la vita e la morte: dimestichezza nelle procedure ci aiuteranno a prestare al meglio il primo soccorso al nostro cane che sta male, per limitare i danni o il peggioramento della sua condizione, nell’attesa di far intervenire il medico competente per attuare il pronto soccorso.
Prima di tutto bisogna valutare la gravità della sua condizione: per ferite superficiali o contusioni spesso non c’è nemmeno bisogno dell’intervento tempestivo del veterinario, ma per situazioni più gravi invece occorre contattarlo nell’immediato, spiegando con calma la situazione e avvisandolo di eventuali manovre di primo soccorso messe già in atto. Sarà poi il veterinario a darci istruzioni nell’attesa del nostro arrivo in clinica.
Non improvvisiamo se non sappiamo cosa fare!
La nostra calma è fondamentale (difficile, lo so) per non agitare ulteriormente un cane che magari è dolorante o sotto shock, quindi evitiamo di gridare o di gesticolare troppo. Inoltre rimanere calmi ci permetterà di non prendere decisioni impulsive e fatali.
Inoltre, è importante dotare il cane di museruola, perché se sente dolore o ha paura potrebbe avere reazioni inaspettate ed aggressive, sia con noi, con chi ci sta aiutando e con il veterinario.
Ci sono corsi di primo soccorso, spesso organizzati dalle scuole cinofile, alla quale invito i proprietari di cani a partecipare, o per lo meno, ad acquistare un libro di primo soccorso, per essere preparati ad ogni evenienza.
Come spiegato in un mio articolo dedicato, è necessario avere in casa (o in viaggio) un kit di pronto soccorso in modo da disporre nell’immediato di tutto l’occorrente per eventuali medicazioni.
In generale, comunque è bene essere sempre preparati.
Consiglio di informarvi sugli orari del vs veterinario, il suo numero delle emergenze e reperibilità fuori orario; eventualmente conoscere già anticipatamente una clinica h 24 nelle proprie vicinane.
Informatevi preventivamente anche in caso di viaggi con il vostro Levriero.
Elencherò di seguito alcuni casi non esaustivi ma più comuni in cui potremmo imbatterci, in modo da poter riconoscerne i sintomi e capire cosa fare.
Ferita sanguinante lieve
Le ferite causate da tagli, morsi, escoriazioni, e che sanguinano, tanto o poco, devono essere pulite, disinfettate (usare la garza e non il cotone in quanto rilascia fibre) e bendate (non troppo strette).
Se la ferita è superficiale basterà tenere puliti i bendaggi rifacendoli giornalmente fino a quando sarà asciugata, avendo l’accortezza di non farla leccare al cane in quanto rischia di infettarsi ulteriormente.
Se la ferita invece è profonda, necessita di punti, contiene corpi estranei come delle schegge, ha toccato dei capillari, procedete come sopra e contattate immediatamente il veterinario.
Non cercate di rimuovere eventuali corpi estranei da soli, a meno che non siano ben visibili, utilizzando delle pinzette sterilizzate.
Ricordate che le ferite con sanguinamento, provocate da corpi estranei, come i morsi di altri animali, probabilmente prevedono anche una cura antibiotica.
Reazione allergica
Può essere atopica, dermica o alimentare. Può infatti essere causata dal respiro di un allergene (attenzione al fumo delle sigarette!); dal contatto della pelle con delle sostanze soprattutto chimiche (come i nostri detersivi per la pulizia o dai loro antiparassitari); da un cibo ingerito o presente nella sua alimentazione abituale (attenzione anche ai farmaci).
Oppure da altre cause, come dalla puntura di insetto.
La reazione può essere lieve o acuta, in base alla sua gravità. La riconosciamo perché può manifestarsi in una reazione cutanea, con prurito, insofferenza, malessere oppure se è più grave il muso si gonfia, il cane fa fatica a respirare con conseguente rischio di ipossia.
Nel caso di reazione lieve dermica si può iniziare a lavare con acqua fresca la parte dove manifesta rossore e prurito.
Nel caso di reazione grave potrebbe avere uno shock anafilattico, che come per l’uomo, se non riconosciuto in tempo può portare alla morte, quindi è necessario far intervenire immediatamente il veterinario per l’iniezione di adrenalina: rallenta il battito cardiaco, rilascia urine e feci, può vomitare, il cane collassa.
Punture di insetto
Quelle di api e calabroni le più comuni, da processionaria la più fatale.
Possono manifestarsi con semplici reazioni allergiche, fino a sintomi più gravi come lo shock anafilattico.
Le parti più colpite sono bocca, naso e zampe.
Potremmo bagnare la zona interessata con acqua, cercando di estrarre l’eventuale pungiglione con delle pinzette. Se il cane invece inizia a gonfiarsi e ad avere difficoltà respiratorie bisogna correre in clinica, avvisando tempestivamente il veterinario.
Osso rotto
Bruttissima esperienza, che spero non capiti mai a nessuno di voi. Ma nel caso dovesse succedere, magari a causa di un incidente con un’auto, o per una caduta dall’alto, il mio consiglio è di non muovere il cane da soli e nemmeno se non si ha la forza per farlo.
Infatti un movimento suo o vostro sbagliato potrebbe aggravare la sua situazione.
Il cane prima di tutto deve essere immobilizzato. Consiglio di coprire gli occhi al cane per farlo tranquillizzare.
La frattura ossea può essere non esposta e quindi bisogna immobilizzare la parte rotta con qualcosa di rigido; o può essere esposta, quindi oltre a bloccare l’arto è necessario occuparsi della ferita conseguente coprendola e/o tamponandola per fermare l’emorragia.
Se il cane è incosciente il corpo deve rimanere rigido e deve essere trasportato su un asse, o comunque una superficie piana. La bocca deve essere libera da tutto quello che può indurlo al soffocamento, come la lingua, il sangue, o altri materiali.
Se nel contempo ci sono escoriazioni o ferite leggere possiamo lavarle e disinfettarle nell’immediato, se ci sono sanguinamenti copioso dobbiamo tamponare il flusso con della stoffa per cercare di bloccarlo.
Attenzione che le fratture ossee possono essere accompagnate da emorragie locali, con conseguente rischio di un collasso cardiocircolatorio. Inoltre le ossa rotte vicino agli organi (come i polmoni) possono lederli; così come traumi alla testa possono indurre a danni cerebrali.
Shock
Per svariati motivi il cane può andare in stato di shock, ovvero avere un calo del flusso sanguigno e di conseguenza una carenza di ossigenazione agli organi.
Può essere causato ad esempio da una emorragia interna, o dalla perdita di sangue per una ferita esterna.
Il nostro Levriero avrà il battito cardiaco accellerato, i vasi sanguigni si restringono, le gengive diventano bianche, la temperatura corporea si abbassa notevolmente.
Tenere calmo il cane e trasportarlo nell’immediato dal veterinario, muovendolo il meno possibile.
Difficoltà a respirare (fame d’aria)
Capire se il proprio cane sta respirando male, o diversamente dal suo solito, dovrebbe essere intuitivo.
Ma le cause possono essere molteplici: la difficoltà può essere dovuta a patologie già in corso o ad un evento immediato.
Importante è determinare se il cane ha tosse, se il respiro è accellerato ma con la bocca chiusa, se ci sono episodi di vomito. Altro elemento fondamentale è controllare il colore delle gengive, per capire se c’è abbastanza ossigenazione (le gengive bianche sono sintomo di gravità della situazione).
Facile intuire che in qualsiasi caso di respirazione anomala è necessario contattare immediatamente il veterinario, che dovrebbe evitare di far muovere il cane e possibilmente venire al domicilio.
Colpo di calore
Quando fa molto caldo, e soprattutto in ambienti chiusi come l’abitacolo dell’auto, i nostri Levrieri soffrono tantissimo.
Mai far fare esercizio al cane quando fa caldo, né tantomeno lasciarli chiusi in auto o in giardino senza possibilità di ripararsi, attenzione anche alle giornate limpide dove il sole scotta.
Aumenta la sua temperatura corporea e la frequenza respiratoria, la pressione si abbassa, è a rischio di collasso cardio-respiratorio. Il cane barcolla, saliva eccessivamente.
Bisogna immediatamente posizionarlo in un luogo ombreggiato, fresco, ben ventilato, tamponarlo con dell’acqua fresca soprattutto nelle zone dei cuscinetti plantari e sulla testa, collo, ventre, torace. Mai però abbassare di colpo la temperatura. Non copritelo con degli asciugamani bagnati, ma tamponatelo nelle zone elencate. Non costringetelo a bere, ma bagnateli la bocca e solo successivamente quando si è ripreso, portarlo in clinica veterinaria.
Ipotermia
Il cane è in ipotermia quando ha un abbassamento brusco della propria temperatura corporea: se normalmente è di 38-39 gradi, in questo stato è sotto i 37.
Il sintomo più visibile è il tremore, letargia, corpo freddo, battito cardiaco rallentato, gengive pallide o blu.
La causa è il raffreddamento, dovuto magari al trovarsi con il pelo bagnato in una zona fredda, ma anche come conseguenza ad uno shock, ad un’insufficienza renale, o ad un’emorragia. Ma molte possono essere anche le malattie che causano questo stato.
Palese che il cane in ipotermia deve essere immediatamente riscaldato con coperte calde, messo davanti ad una fonte di calore come una stufa o un calorifero, una borsa dell’acqua calda, e tenere monitorata la temperatura che deve salire e tornare alla normalità. Nel frattempo contattate il veterinario, ma non spostate il cane fino a che non si è ripreso.
I nostri Levrieri hanno bisogno di coprirsi in inverno perché vivono in appartamenti riscaldati, e non sviluppano né grasso corporeo né sottopelo per difendersi dalle basse temperature, e dagli sbalzi termici tra l’interno e l’esterno.
Avvelenamento
Se il vostro Levriero ingerisce del veleno, il più comune è quello per topi, che entra in circolo con un effetto anticoagulante, provocando molto sanguinamento (dal naso, dalla bocca, dal retto) e rende le gengive bianche, oltre a portare il cane a respirare male, vomitare, con rischio di soffocamento, ipersalivazione, ulcere linguali, senso di sbandamento, tremori.
Importante è far vomitare il cane appena la sostanza sia stata ingerita, aiutandoci con acque e sale, o acqua ossigenata, ma bisogna correre dal veterinario per una tempestiva diagnosi e nel caso iniziare la trasfusione di sangue.
Se invece avesse ingoiato un boccone avvelenato con degli elementi estranei, come ad esempio chiodi o schegge di vetro, non fatelo vomitare, altrimenti questi provocherebbero dei danni ancor peggiori nel rigurgito. Anche qui rivolgetevi immediatamente al veterinario.
Ricordo che in caso di veleno sul territorio, è necessario denunciarne il ritrovamento alle autorità locali.
Per il veleno della vipera, non posso consigliarvi il “kit antidoto” che non so nemmeno se sia in commercio, ma posso sconsigliare di succhiare il veleno dai fori di ingresso, così come evitate di far camminare il cane, che dovrà essere portato in braccio immediatamente in auto e poi in clinica. Infatti più si muove, più il cuore batte, più il sangue circola, più il veleno agisce velocemente.
Ustioni
Ad esempio è il caso del cane che si tira addosso le padelle che erano sui fornelli accesi.
Le ustioni nel cane, come per l’uomo, sono dolorosissime, quindi attenzione a non toccarle.
Provvedete solo, se potete, a bagnarle con acqua fresca, ma assolutamente non applicate né creme né ghiaccio.
Recatevi immediatamente dal veterinario.
Attaco di epilessia
L’epilessia è una malattia neurologica che porta ad attacchi convulsivi: crisi epilettiche. Possono essere singole, o continuative (a grappolo). Possono avere diverse fasi: inziale che dura pochi secondi in cui il cane ha disturbi motori, è molto irrequieto, e sembra spaesato; una fase in cui avvengono le convulsioni portando il corpo del cane ad irrigidirsi, cadendo sul fianco e contrando le zampe, espellere i bisogni, serrare la bocca; e una fase successiva, molto subdola, in cui il cane cambia atteggiamento, è come stordito, soffre di nausea, depressione, ha i sensi alterati.
Se sappiamo che il nostro cane ne soffre, siamo preparati e istruiti su cosa fare e somministrare nell’immediato.
Ma se ci succede per la prima volta, rischiamo di cadere nel panico e sentirci impotenti.
Attenzione se abbiamo più cani, in quanto il branco non capendo il comportamento dell’animale in crisi potrebbe interpretarlo come ostile e attaccarlo.
Quindi, bisogna essere molto attenti e procedere con cautela allontanando gli altri cani.
Ricordo che durante le crisi il cane è incosciente quindi non sente cosa gli diciamo, inoltre è importante non abbracciare il cane né avvicinare le mani alla sua bocca (la mascella ha movimenti involontari che potrebbero farci male).
Cercare di posizionare il Levriero colpito da convulsioni su una superficie morbida, perché i movimenti convulsi su superfici dure o sull’asfalto ad esempio, gli provocherebbe delle escoriazioni.
Inoltre è importante annotare la durata della crisi, meglio ancora riprenderla con un cellulare, perché ogni informazione è utile al veterinario per capirne la sintomatologia.
Successivamente bisogna recarsi immediatamente in clinica, per iniziare un eventuale trattamento anticonvulsivante.
In conclusione, sia che il vostro Levriero goda di ottima salute o sia leggermente acciaccato, fate una chiacchierata con il veterinario di fiducia, saprà darvi preziosi consigli e chiarire ogni vostro dubbio.