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Scale e ascensori, vediamo come affrontarli insieme ai nostri Levrieri

I Levrieri quando arrivano a casa devono affrontare scale e ascensori: vediamo insieme come affrontarli per la prima volta… c’è chi sale e chi scende.

Agli adottanti navigati questa rubrica può essere superflua, ma per chi è intenzionato ad adottare uno dei nostri meravigliosi Levrieri, o che è alle prime esperienze, può essere uno strumento utile.

Infatti, molti dei Levrieri rescue in arrivo nelle nostre case, non sanno fare le scale, o le sanno fare in parte, o hanno paura di salire in ascensore.

Niente paura, come tutte le novità, l’abituazione è lo strumento migliore per insegnare loro tutto quello che il mondo cittadino offre.

Partiamo con le scale: c’è chi le sa solo salire, c’è chi le sa solo scendere, c’è chi non sa fare entrambe le cose

Innanzitutto, bisogna partire fin dal primo giorno di arrivo a casa con l’insegnamento.

Non consiglio mai di prendere in braccio il cane, prima di tutto perché per loro siete degli sconosciuti e quindi state invadendo la loro zona di sicurezza manovrandoli prendendoli di peso o magari contro la loro volontà, e poi il peso loro ce l’hanno, non sono proprio delle piumette. Quindi rischiate una lombalgia voi, rischiate che il cane si spaventi e si dimeni e vi scivoli dalle braccia traumatizzandolo già al primo giorno di arrivo, e poi non è davvero l’approccio corretto, per quanto pensiate lo sia (spesso paragoniamo l’aiutare i cani come aiutare dei bambini, prendendoli in braccio, sbagliando completamente approccio).

Inoltre, anche se avete l’ascensore e ci sale volentieri, e potreste dunque ovviare il “problema” scale, io consiglio comunque di iniziare da subito con insegnare l’utilizzo delle scale, perché non so nei vostri condomini, ma nel mio che sono al quarto piano, ogni due per tre l’ascensore è fuori servizio. Perciò non aspettate questa situazione di emergenza per provvedere, meglio da subito le scale e con l’ascensore funzionante.

E poi un po’ di esercizio fa bene ai cani sì… ma non fa schifo nemmeno a noi umani.

Dunque: come ci arriviamo lassù a casa?

Come sempre bisogna partire con la calma, so che siete agitati perché – cane nuovo tutto nuovo da capire – e vi muovete come se foste in una cristalleria, ma la tranquillità è l’unico strumento di comunicazione che avrete in queste prime fasi di conoscenza reciproca. La lingua? Non capisce una parola di quello che gli state dicendo… peggio che peggio se gli avete pure cambiato il nome. Dunque con la tranquillità vostra già gli state comunicando che le scale non sono un pericolo per nessuno.

Se non lo siete, o fate finta di esserlo, tornate indietro, andate a farvi un giro con lui, e poi ci riprovate più tardi.
Il cane deve essere condotto dal collare, o come preferisco dire io, guidato.

Il cane deve stare tra la parete e la vostra gamba, perché vedere il vuoto della tromba scale non potrà mai essergli di aiuto.

Il cane deve essere a contatto con la vostra gamba, come se nel movimento di salita, o di scesa il cane fosse accompagnato dal movimento della vostra gamba.

Fate la prima rampa di scale e fermatevi, prendetevi il tempo per riempirlo di complimenti e feste.

Qui non dovrete proseguire a salire (se non siete già giunti a destinazione), ma dovrete scendere.

Stessa operazione: cane tra il muro e la vostra gamba, accompagnato gradino dopo gradino, tenendolo ben frenato guidato dal collare.

Nessuna fretta. Un passo alla volta.

Perché non salire quattro rampe di file vi starete chiedendo voi?

Perché sarebbe troppo: quando un cane sta imparando qualcosa di nuovo, non bisogna superare tot minuti di apprendimento continuo altrimenti si avrà un cane che si paralizza perché non sa più cosa fare.

Dunque se gli alternate l’imparare a salire con l’imparare a scendere avrete un cane più tranquillo e più propenso ad apprendere.

Poi dovrete valutare anche la reazione del cane e magari alternare due piani di scale con due piani di ascensore ad esempio.

Così da non prolungare troppo la sessione.

L’importante che ad ogni uscita – rientro da casa le scale vengano affrontate, sia in salita, che in discesa.

Attenzione: per i cani che sono già capaci a scendere o a salire da soli le scale, fate molta attenzione a non fargliele fare di corsa, perché la possibilità che scivolino è alta, soprattutto se rientrano con le zampe bagnate.

Porre la massima attenzione anche alle scale interne delle case su più piani, soprattutto con le scale in legno o con le scale che tra i gradini hanno il vuoto.

Soprattutto per questo secondo tipo di scale, noto che i cani hanno maggiore difficoltà ad affrontarle, proprio perché vedono il vuoto tra un gradino e l’altro, probabilmente ci vorrà più tempo per abituarsi.

Solitamente nel giro di 7/15 giorni di scale quotidiane i cani imparano a farle.

Ma il lavoro come ho scritto, deve essere quotidiano, altrimenti i tempi di abituazione si dilatano, e ogni volta sarà come partire da zero.

L’ascensore? Comodo sì, ma angusto

Pensiamo di essere un cane, che si trova in una scatola chiusa che inizia a vibrare a fare rumori strani, con porte che si aprono e chiudono a scatto. Lui con degli sconosciuti. Li dentro. Se io fossi cane per me sarebbe la morte. Lo è per tanti miei amici che si fanno 4 rampe di scale a piedi piuttosto che prendere la scatola della morte, dunque, capiamoli questi cani.

Come fare? Innanzitutto famiglia di due – tre – quattro persone, non salite tutti insieme, se il cane sale con una sola persona magari non si sentirà così imprigionato.

Inoltre mai spingere di forza il cane dentro la scatola della morte, obbligarlo peggiorerà le cose.

La cosa migliore è che tu umano sali per prima, ti accovacci sul fondo, e cerchi di richiamare la sua attenzione, anche con un premietto (anche se io preferisco l’intonazione della voce), meglio ancora se non gli state proprio di fronte, ma stiate un po’ di traverso, sempre per il fatto che il cane per quale motivo dovrebbe dirigersi verso un umano che guarda verso l’esterno della scatola della morte???

Non strozzatelo, non tiratelo, non spingetelo.

E una volta dentro, non chiudete subito le porte, non fatelo sentire in gabbia, in trappola, state dentro li, per un pò, poi riuscite e poi rientrate.

Fino a che non avrà superato l’ostacolo dell’entrarci, non fatela partire: altrimenti alimenterete paura su paura; e di conseguenza la seconda volta non le fregherete.

Come per le scale, vale la stessa cosa per l’ascensore, se i piani da affrontare sono tanti, potete alternare scale con ascensore.

E una volta raggiunta la destinazione, non sottovalutate mai l’importanza di premiare il cane con tanta gioia. E se i vicini di casa vi vedono che saltellate festanti davanti al cane che è riuscito ad affrontare una cosa per lui difficilissima, non importa. Loro vogliono così. Loro vogliono festeggiare.

Hanno superato la scatola della morte, voi cosa fareste per festeggiare?

È fondamentale, ribadisco, che imparino ad affrontare le novità dal primo giorno: non pensate che ne hanno già passate tante e poverini non è il caso di fargli subire anche questo. Pensate che da quel primo giorno con voi la loro vita sarà finalmente migliore, e prima entreranno a far parte del vostro intero mondo (scale ed ascensori compresi) prima potranno finalmente considerarsi nella loro casa e nella loro famiglia.

E poi la vita con i cani è tutta un’avventura.

Laura Laurora


SOS Levrieri ODV precisa che: i contenuti inerenti la salute, l’alimentazione, il benessere e la sicurezza del Levriero presenti nel sito Internet, nelle Newsletter e in tutte le comunicazioni dell’Associazione, sono da intendersi semplicemente come consigli o suggerimenti dettati dall’esperienza e considerarli quindi come tali. Le indicazioni riportate pertanto non vogliono e non devono in nessun modo sostituirsi a diagnosi, terapie mediche o farmacologiche che rimangono di esclusiva pertinenza del medico veterinario, per quanto riguarda gli animali e degli Enti nazionali Ministero della Salute ed internazionali Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS per quanto riguarda l’uomo. Solo quest’ultimi, quindi, sono e rimangono gli unici soggetti deputati nelle relative competenze a formulare diagnosi, prescrivere farmaci e indicare terapie o proporre diete e/o comportamenti. Per questi motivi SOS Levrieri ODV non si ritiene responsabile per qualsiasi comportamento o pratica derivante o connessa ai suggerimenti espressi nelle nostre comunicazioni che sono e vogliono essere interpretati come buoni suggerimenti di prevenzione e che in qualsiasi caso, come sottolineato, non sostituiscono le indicazioni delle Autorità competenti menzionate che devono essere consultate prima di qualsiasi azione.
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