I cani si sa, invecchiano più velocemente di noi, e più la taglia è grande più lo fanno rapidamente.
Mi fa una brutta sensazione leggere che un cane di 30 kg diventa anziano a 8/9 anni: è come dire alla nonna che arrivata ad 80 anni non c’è più nulla da fare; mi rifiuto pertanto di stabilire l’arrivo di quella fase basandomi su delle tabelle statistiche.
Preferisco giudicare un cane anziano (o vintage come dice la mia amica Rosella) quando inizia a fare l’anziano.
Infondo, anche per noi umani è così: io mi sento anziana a 40 anni!
È inoltre facile rendersi conto che il proprio cane ha iniziato ad esserlo, perché i cambiamenti diventano ben visibili, anche se vorremmo evitare di pensarci.
A livello fisico il nostro Levriero inizierà a mostrare dei cambiamenti fisiologici, vediamone alcuni.
L’aumento del grasso adiposo:
il cane inizia a muoversi di meno, dunque perde la massa muscolare e contestualmente aumenta la sua massa grassa. Il suo fabbisogno energetico richiede dunque un bilanciamento del regime alimentare (sia qualitativamente che quantitativamente) e bisogna tener ben monitorato il suo peso per evitare l’obesità.
La diminuzione di appetito:
come conseguenza di minor movimento, o perché inizia ad avere problemi di digestione, o per problemi al cavo orale. Sarebbe utile suddividere il pasto giornaliero in tre portate, e modificare la sua dieta; tenete controllato lo stato di salute della bocca del vostro Levriero e fin da giovani siate attenti alla sua igiene, i denti ora sono più soggetti a placca perché la masticazione si fa più difficile, e denti malati portano le gengive ad infiammarsi più velocemente; il transito intestinale del Levriero anziano inizia a rallentare perché anche questo è soggetto ad una riduzione del tono muscolare e di conseguenza una riduzione del rilascio di succhi gastrici, dunque alternerà periodi di dissenteria con quelli di costipazione, ecco dunque l’importanza di somministrare cibo altamente digeribile.
Il minor movimento:
noterete come non sempre avrà voglia di uscire, come vorrà dormire di più, camminerà più piano, si affaticherà di più, l’intensità del suo movimento subirà un rallentamento. Non evitategli le sue uscite quotidiane, così come gli incontri con i suoi amici, e continuate a farlo giocare in casa, magari attivando i suoi sensi come con giochi di ricerca olfattiva. Evitate di farlo correre e saltare come un matto, ma rendetelo partecipe alla vita familiare. Non isolatelo, adeguate semplicemente il vostro passo al suo, così come lo stile di vita.
La perdita della vista:
gli occhi meravigliosi del nostro Levriero diventano velati, con spesso comparsa di cataratta, e comunque con una notevole riduzione della capacità visiva. Questo non gli impedirà di orientarsi sia nella luce che nel buio, o di seguirci. Soltanto abbiamo l’accortezza di non fargli comparire ostacoli nuovi in casa.
La perdita dell’udito:
anche le sue orecchie iniziano a sentirci di meno, quindi se non ci risponde non è perchè non ne ha voglia o sia diventato capriccioso; cerchiamo pertanto di rivolgergli la parola standogli davanti e aiutandoci dai gesti del corpo per una migliore sua comprensione.
Problemi alle articolazioni:
anche le ossa del nostro Levriero invecchiano, diventano più “magre”, la cartilagine risponde meno, soprattutto fa fatica a rigenerarsi (in particolare dopo dei traumi), portando ad un’articolazione meno elastica e più soggetta a patologie, come le artiti.
La pelle cambia:
i peli bianchi aumentano (anche se ci sono casi di cani che iniziano ad averli già a 2 o 3 anni), i cuscinetti si induriscono, diventano più evidenti i calli di appoggio.
Si presentano spesso anche dei lipomi, ovvero degli accumuli sottocutanei di cellule di tessuto adiposo (tumori benigni di grasso in parole semplici).
Il sistema immunitario rallenta:
le difese naturali diminuiscono lasciando spazio a facili infezioni e malattie. Il cane anziano infatti è più soggetto all’insorgenza di tumori. Non pensate quindi che un cane anziano non abbia più bisogno di vaccinarsi o fare visite dal veterinario, anzi, proprio come noi umani, ad una certa bisogna farsi controllare di più.
Il carattere cambia:
dorme di più (sì, più di quello che fa già ora), è più calmo, ha meno voglia di fare e di uscire, magari evita delle feste inutili, diventa più “appiccicoso” con la famiglia, cerca sicurezza, pretende la comodità (sia mai che abbia dormito sul pavimento fino ad oggi).
Incontinenza:
spesso dobbiamo fare i conti che ad una certa età non riesce a tenerla così tante ore, e può iniziare a fare la pipì in casa, o talvolta anche nel luogo dove dorme: se possibile aumentate le sue uscite, ma riducete la loro durata/intensità.
Disidratazione:
il cane anziano deve essere ben idratato per aiutarlo nella digestione che come abbiamo visto si è rallentata, e per aiutarlo nell’eventuale costipazione; quindi monitorate l’acqua che beve, soprattutto attenzione se in casa ci sono più cani che potrebbero farci non notare la quantità di acqua bevuta dal vecchietto. All’occorrenza integrare con acqua o brodo il suo cibo secco o optare per un cibo umido.
Non solo a livello fisico mostrerà dei cambiamenti, ma anche nelle funzioni cognitive.
La sindrome di disfunzione cognitiva (CDS CognitiveDysfunctionSyndrome) rappresenta una serie di modificazioni del comportamento nel cane anziano, sia con se stesso che con gli altri.
Si presume che sia la conseguenza dell’ossidazione delle cellule del cervello dovuta ai radicali liberi e dalla poca capacità di rigenerarsi di queste cellule.
Tra le modificazioni possiamo notare: perdita dell’orientamento e dell’equilibrio, perdita della memoria, ansia, riduzione della capacità di apprendimento, riduzione della capacità di adattamento, assunzione di comportamenti compulsivi (es. ululare la notte, girare su stessi, mordersi).
I riflessi sono come rallentati, ti guarda ma non capisce, non associa più le parole per anni usate al comando conseguente. Lo vedo in Bohr (12 anni) la sera: “andiamo a nanna” è sempre stato il comando per andare in camera a dormire, ora se glielo dico mi guarda come perso nel vuoto, si ferma nel corridoio come se non sapesse più dove andare.
Come avere la certezza di diagnosi? Con la risonanza magnetica al cervello, per escludere che i comportamenti anomali siano invece dovuti ad altre cause organiche, come un tumore al cervello, una cisti, o ad altri problemi neuro-cerebrali.
Come si guarisce? Non c’è cura, ma più che altro una terapia di comportamento a supporto fisico e mentale.
Propongo alcuni esempi
Uno stile di vita sano e attivo limitatamente alle sue possibilità fisiche, quindi magari rallentando il passo, riducendo le uscite, non imponendogli degli sforzi, ma è comunque corretto mantenere la routine dell’uscita per permettergli ancora di controllare il mondo esterno e per farlo interagire.
Una routine sonno-veglia costante, il cane anziano ha bisogno di punti fermi nella sua quotidianità.
Una felice socializzazione perché ribadisco l’importanza di non isolarli, sono solo anziani e non per questo non devono più frequentare altri cani. Anzi, poterlo fare per loro è di forte stimolazione mentale.
Stimolazione sensoriale facendo giochi di attivazione mentale o percorsi semplici ad ostacoli, anche in casa. Il gioco del “cerca” è facilissimo e divertente, utilizzare l’olfatto è uno stimolo fortissimo.
Stimolazione mentale, facendogli prendere decisioni e come ho scritto prima, facendolo interagire con il mondo esterno, facendogli fare esperienze.
Fornendo un’alimentazione corretta, ovvero di ottima qualità e nel giusto modo supportata da integratori, soprattutto con cibi ricchi di antiossidanti:
- Gli acidi grassi omega3 (olio di pesce, olio di lino, semi di chia)
- Vitamina D (tuorlo d’uovo, sardine, ricotta)
- Vitamina C (fegato, agrumi che non vi mangeranno mai)
- Vitamina E (olii vegetali, piccole quantità di noci e nocciole, broccoli e spinaci, sedano, pere)
- Selenio (patate, uova, carne)
Prediligere proteine naturali ad alta digeribilità, come la carne di tacchino e di coniglio. Non far mancare le fibre (verdure come le carote e la zucca; frutta come mele pere e mirtilli). Il pesce può apportare una buona dose di acidi grassi.
Non prendersi cura di questo aspetto porterà ad aggiungere altre patologie all’invecchiamento: diabete, problemi cardiovascolari, obesità con conseguenza peggioramento dei problemi articolari, problemi alla bocca (come tartaro dovuto ad una cattiva masticazione).
Chiedete comunque consiglio al vostro veterinario prima di procedere ad un cambio di dieta o per avere consigli sulla corretta integrazione alimentare.
Questi sono tutti comportamenti che possono sicuramente far invecchiare meglio il nostro Levriero a livello fisico e cognitivo, ma soprattutto per farlo vivere più felice!
Il vostro Levriero, magari ora è giovane ed il pensiero dell’anzianità è lontano, o magari è anziano e vi rendete conto di quanto il tempo rimasto con lui sia diventato prezioso.
Ho sofferto atrocemente per la perdita della mia Grey Diana, morta di tumore giovane, non dandomi pace per il troppo poco tempo passato insieme.
Soffrirò maledettamente quando il mio galghetto Bohr morirà, lui è anziano quindi me lo aspetto, ci vede e sente poco, è rimbambito, è diventato pure cardiopatico quindi non può più correre e le sue uscite sono caute per non metterlo sotto sforzo.
Ma nonostante tutto posso dire di essere felice stò avendo l’enorme fortuna di vederlo invecchiare!
Aspettiamo l’inesorabile passare del tempo, sperando solo che i nostri Levrieri abbiano la fortuna di invecchiare bene, con l’amore di una famiglia che li comprenda e che li accompagni in questo cambiamento.
E quando vediamo cani anziani che cercano adozione, non esitiamo: almeno nell’ultima fase della loro vita, quella più fragile, non si meritano di essere amati?