Come affrontare l’adozione di cani con alle spalle situazioni potenzialmente traumatiche

Levrieri Rescue

Una verità nascosta

Spesso gli adottanti ci chiedono di conoscere la vita passata dei loro cani per capire il perchè dei loro traumi ma la verità è che non abbiamo mai troppe certezze rispetto a quello che è stato prima del loro arrivo in rifugio: possiamo fare ipotesi o supposizioni più o meno verosimili, basate su situazioni precedentemente sperimentate e vissute, ma non conosceremo MAI fino in fondo da quale inferno arrivano i nostri cani: questo lo possiamo solo immaginare leggendo il terrore negli occhi di alcuni di loro…

Dall’inferno al paradiso

Una volta che il cane viene salvato o riscattato, i nostri amici volontari si occupano di recuperarli dal punto di vista fisico e, se possibile, anche psicologico: in alcuni casi, quelli più fortunati, il cane ha un pieno recupero e la forza necessaria per poter tornare a vivere a pieno nel nuovo contesto e con la nuova famiglia.

Altre volte, purtroppo, il cane conserva evidenti segni del suo passato e le conseguenze del modo in cui é stato tenuto: il corpo é segnato in modo più o meno grave da cicatrici e menomazioni, la psiche é disturbata da paure e fobie che, nonostante non abbiano più motivo di essere, non permettono al cane di ritrovare fiducia e serenità.

In altri casi, quelli un po’ più subdoli, il cane all’apparenza tranquillo e recuperato, comincerà a manifestare solo in seguito problemi, di comportamento e di salute, mettendo in crisi i nuovi adottanti.

Adottare un rescue

Sembrerà strano da dirsi ma adottare un rescue é un po’ come fare un acquisto a scatola chiusa, dando un’occhiata via foto al prodotto e basandosi su indicazioni fornite dal venditore, in base alla sua personale esperienza.

Chi vuole adottare un cane rescue, proveniente da situazioni di disagio e maltrattamento, deve pertanto sapere che potrà filare tutto liscio come potrà andare così così o addirittura male, che ci saranno giorni ok ed altri da ko, che si potranno fare dei progressi ma anche regressioni e che sarà necessario mettersi in gioco e tanto, cambiando la propria vita e facendo delle rinunce per il bene del cane adottato.

Adottare infatti non prevede tempi di prova, un tot numero di tentativi ed il diritto al recesso: adottare significa desiderare profondamente il bene dell’essere che si accoglie in casa, tanto da essere disposti a fare di tutto, da soli o sostenuti da specialisti, per il suo bene.

Adottare significa crederci fin da subito con la consapevolezza che non sarà sempre tutto facile, che ci saranno piccole vittorie quotidiane ma anche deludenti sconfitte, senza però possibilità di resa ma con il dovere di ricominciare tutto da capo, per riprovare tutte le volte necessarie ad ottenere un successo anche minimo…

Adottare significa mettere in preventivo spese extra per cure sanitarie, medicinali, operazioni, dog sitter, comportamentalisti, educatori; significa rivedere in parte il nostro modo di vivere, di passare il tempo, di viaggiare, di divertirci; significa magari rinunciare ad una casa sempre perfetta, ad un giardino da esposizione ed alla macchina lucida e pulita…

Cosa siete disposti a fare per “salvare” il vostro cane?

Fatevi questa domanda e siate onesti nel rispondervi: se il desiderio é reale e profondo, quelle che per qualcuno potrebbero essere insopportabili rinunce per voi diventeranno delle scelte naturali da fare a cuor leggero.

Se avete dei dubbi allora rinunciate

adottare un levriero rescue non é un obbligo morale, se non ci sentiamo all’altezza é corretto riconoscere i nostri limiti e non dare false speranze a chi da noi cerca sicurezze e certezze mai avute prima nella sua vita.

Simona Belloni © SOS Levrieri


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